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OTTIMISMO DEMOCRATICO - ANTONIO REZZA E FLAVIA MASTRELLA
01/02/2009
DVD CINEMA Ottimismo democratico è un videopercorso di cortometraggi di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, ideati e prodotti tra il 1990 e il 1999. La produzione di questi due artisti eclettici ed innovativi è davvero consistente: una serie infinita di cortometraggi, tre lungometraggi, nove spettacoli teatrali, molte opere artistiche e letterarie. La nascita di questo Dvd deriva dal fatto che i loro lavori in bianco e nero, quasi dei cult, premiati più volte nei maggiori festival di cinema indipendente italiano, non erano mai stati pubblicati in home video prima d’ora. La costante che accomuna tutti i corti presenti in questo lavoro, edito dalla Kiwido (www.kiwido.it) è sia l’enfatizzazione della parola come caratterizzazione ipnotica, sia la presenza ingombrante e invasiva del corpo tragicocatastrofico di Rezza. La decadenza che si racconta, che si parafrasa in questi corti, è quella della società, della cultura: un insieme eterogeneo di personaggi comici e raccapriccianti allo stesso tempo, buffi, caricaturali, densi, fumosi, addolorati e dolorosi. Nelle storie, nelle ambientazioni, nella voce (o nelle voci stridule di Rezza), tutto è denso di atmosfere estranianti che intrappolano i personaggi in un altrove frammentario, popolato di un’umanità pedante e meschina che diviene necessariamente comica. Riso amaro quello che ci sostiene nella visione delle ripetizioni sistematiche, delle manie, dei deliri di onnipotenza. Si passa dai set che si trasformano in eventi performativi affascinanti all’introspezione così esasperata che diviene ironia pura e dissacrante, sarcasmo codificato e cinismo esasperato ed esasperante. Come recita il libro, galleria di immagini e fotografie che accompagna il Dvd Ottimismo Democratico: “tutti i film illustrati e presentati in questo libro sono stati prodotti, ideati e realizzati in ogni minino dettaglio da Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Tutte le voci dei personaggi sono di Antonio Rezza. Gli attori che hanno partecipato si sono divisi tra una recitazione impropria e un’assistenza tecnica indispensabile. A volte sono diventati nostri amici. Altre volte non li abbiamo visti più”, così il rapporto che lega indissolubilmente gli attori con la produzione è quello della semplicità, della chiarezza, del gioco, serio, ma pur sempre gioco. Ed è proprio questa una delle caratteristiche principali di questi due autori così fuori dagli schemi e dalle regole codificate dell’arte imperante, da cui prende vita un capolavoro come questo, accompagnato anche da un extra davvero particolare, presentato nel 2008 al Festival di Venezia: Il passato è il mio bastone. In questo extra, trasformatosi suo malgrado in un documento, oltre allo sviluppo del girato, alla caratterizzazione dei due artisti, all’intento costruttivo delle immagini e del loro insieme, emerge anche la fisicità del pensiero dei critici cinematografici che si sono prestati a porgere il loro pensiero: Cristina Piccino, Steve Della Casa, Giovanni Spagnoletti, Fabio Ferzetti, Marco Dotti, Paolo D’Agostini, Morando Morandini, Enrico Ghezzi, Roberto Silvestri, in posizioni sempre precarie, spesso deambulanti, proprio come un pensiero che non può rimanere fisso in una posizione per sempre. Questo lavoro, portato finalmente alla portata del grande pubblico dell’home video, è un caso di indipendenza letterale, assoluta, che si muove in uno spazio veramente astratto e non codificabile, che lo rende spiazzante, assurdo e visionario, ma proprio per questo, ancora oggi, del tutto innovativo. di Edyth Cristofaro
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