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Zabriskie Point
PAOLO GIOLI. UN CINEMA DELL’IMPRONTA… A ROMA IL 29 NOVEMBRE 2009
25/11/2009
Al cinema Trevi dalle ore 17.00... Proiezioni di alcuni film dell'autore e incontro dibattito con Adriano Aprà, Bruno Di Marino, Giacomo Daniele Fragapane, Enrico Ghezzi, Annamaria Licciardello moderato da Italo Moscati. Durante l'incontro sarà presentato il libro+DVD "Paolo Gioli. Un cinema dell'impronta" a cura di Annamaria Licciardello e Sergio Toffetti, edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia e da Kiwido. 29 novembre 2009, cinema Trevi, Roma ore 17.00 Commutazioni con mutazione (1969) Regia, fotografia e montaggio: Paolo Gioli; produzione: Vampa production; durata: 6' «Composto da formati di tre nature diverse e fatti coesistere: Super8, 16mm e 35mm in un unico supporto originario 16mm, bianco. Le misure diverse hanno fatto sì che le loro interlinee primitive venissero a contatto e regolate (e con loro le immagini) da un unico ritmo diabolico. I formati suddetti sono stati alternativamente incollati con nastro adesivo trasparente, frammento su frammento» (Gioli). a seguire Tracce di tracce (1969) Regia, fotografia e montaggio: Paolo Gioli; produzione: Vampa production; durata: 7' «Eseguito e stampato a due mani, vale a dire: fatto uso di tutte le impronte possibili della mano e del braccio destro su inchiostro di pennarello fresco, carta vetrata, timbri, ecc. Il tutto su pellicola bianca non emulsionata» (Gioli). a seguire Immagini disturbate da un intenso parassita (1970) Regia, fotografia e montaggio: Paolo Gioli; produzione: Vampa production; durata: 38' «Di gran lunga il più complesso e faticoso lavoro da me attuato sulle immagini -video. Diviso da titoli-poema e da allocuzioni visual-strutturali ha per protagonisti detti geometrici forniti dal quadrato in prima persona e da altri corpi plastici provenienti dal quadrato medesimo. Il cascame d'immagine viene a formarsi all'interno e ai bordi dei corpi suddetti, formato e trasformato da successivi interventi diretti anche sullo schermo vetroso del video usato come tavola luminosa, dove vengono a formarsi più strati di immagini» (Gioli). a seguire Secondo il mio occhio di vetro (1972) Regia, fotografia e montaggio: Paolo Gioli; produzione: Vampa production; durata: 10' «La natura semi-scientifica che un po' si ritrova è data per via del meccanismo visivo stereo-stroboscopico a cui fa ricorso. Puntiglioso caricamento paradossale di alcuni profili vorticosi tra negativo e positivo su cui fa perno un sonoro di percussioni super-sincronizzato, dando vita ad un groviglio solubile solo alla percezione più attenta di un test psicovisivo» (Gioli). a seguire Del tuffarsi e dell'annegarsi (1972) Regia, fotografia e montaggio: Paolo Gioli; produzione: Vampa production; durata: 10'
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