TRE INCONTRI: 13, 23 E 29 MAGGIO
INGRESSO LIBERO
Presso MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana e Museo di Fotografia Contemporanea presentano Eppur si muove, tre appuntamenti a ingresso libero che intendono aprire un dialogo tra fotografia e cinema, corredati da proiezioni e incontri con personalità autorevoli appartenenti ai mondi dell’immagine fissa e in movimento.
Il cinema non esisterebbe senza la precedente invenzione della fotografia, eppure la fotografia dipende enormemente dal cinema con cui ha scambiato tecniche narrative, ispirazioni estetiche, uso della luce, evocazioni di atmosfere. Questi due linguaggi hanno avuto e hanno tuttora uno scambio ormai pluridecennale dato che, per fortuna, l’espressione artistica non conosce confini e territori d’azione separati. Henri Cartier-Bresson amava definire così il rapporto tra le due arti: “Per il fotografo il cinema è sempre l’immagine che viene dopo, un modo particolare di definire la progressione ma anche la differenza tra immagine fissa e in movimento”.
Il primo incontro (13 maggio) si apre con la proiezione di Photographic Memory del regista americano Ross McElwee, un documentario autobiografico, una sorta di atto d’amore diaristico di un padre nei confronti del proprio figlio, con la tecnologia fotografica che diventa ultimo avamposto per la comunicazione e il ricordo. Barbara Grespi (Professore Associato all’Università degli studi di Bergamo, dove insegna Cinema e arti visive) e Andrea Lissoni (Storico dell’arte e curatore presso HangarBicocca) interverranno analizzando il retroscena fotografico di alcuni tra i più noti film del dopoguerra e indagando forme di percezione e posture nello spazio.
Il 23 maggio Paolo Gioli, tra i padri riconosciuti del cinema sotterraneo italiano (o underground), è protagonista con il cortometraggio Volto sorpreso al buio e il mediometraggio Anonimatografo. Il nome di Paolo Gioli continua a essere ricordato anche per la sua straordinaria esperienza fotografica. Le sue ardite e sperimentali polaroid hanno senza dubbio rivoluzionato il senso stesso dell’arte. Davide Pozzi (Direttore del laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata) e Giacomo Daniele Fragapane (Docente di Storia della fotografia presso lo IED di Roma nonché di Fotografia e cinema presso l’Università di Siena) animeranno l’incontro discutendo circa l’avvento del digitale e la sperimentazione visuale e narrativa.
A concludere il mini-ciclo Eppur si muove sarà la proiezione di Finalmente…il cinema! di Jérome Prieur (29 maggio), un appassionante e originale viaggio a ritroso nel tempo che condurrà lo spettatore alla scoperta delle origini del cinema e dei suoi inventori. A guidare il pubblico è un personaggio che ha svolto un ruolo di primo piano nel periodo che ha preceduto l’invenzione del cinematografo: il fisico-astronauta belga Etienne-Gaspard Robert, detto Robertson, geniale inventore di macchine per “vedere i fantasmi”. L’intervento tecnico è affidato a Bruno Di Marino (Studioso dell’immagine in movimento, specializzato in particolare in rapporti tra il cinema e gli altri ambiti artistici) e Donata Pesenti Campagnoni (Conservatore del Museo Nazionale del Cinema di Torino), che affronteranno il tema del passaggio dalla fase analogica a quella digitale e dunque il ‘pre-cinema’.
Calendario, SCHEDE FILM E INTERVENTI
13 maggio ore 20.45 – INGRESSO LIBERO
Intervengono Andrea Lissoni e Barbara Grespi
A seguire
Photographic Memory
R. e fot.: Ross McElwee Sc. e prod.: Ross McElwee e Marie Emmanuelle Hartness Mus.: Dane Walker, DJ Flack, Charles Mingus. 2011, USA/FRA, b/n, 84’.
Ross McElwee ha deciso di tornare a Saint Quay-Portrieux, una località della Bretagna in cui era stato quando aveva ventiquattro anni per lavorare come assistente del fotografo di matrimoni Maurice e dove ha vissuto un’appassionata storia d’amore con Maud. Il suo intento era quello di realizzare una meditazione sul passare del tempo, sulla pratica professionale della fotografia e del cinema e sul rapporto fra digitale e analogico. In realtà, il risultato finale è un documentario sull’amore travagliato di un padre nei confronti del figlio ventenne, con cui si trova sempre più in conflitto e che non è più l’adorabile bambino di un tempo, ma un giovane adulto polemico che abita in mondi virtuali accessibili via Internet.
23 maggio ore 20.45 – INGRESSO LIBERO
Intervengono Daniele Fragapane e Davide Pozzi.
A seguire
Anonimatografo
R: Paolo Gioli. Italia, b/n, 1972, 30’.
Questo film è stato girato a passo-uno e realizzato con durissimi avvicinamenti ottici. Si tratta di materiale elaborato a partire da un oggetto found footage, una pellicola di un anonimo cineamatore dell’inizio del 900 che diventa uno straordinario universo di sperimentazioni possibili. Gioli si diverte a ipotizzare delle storie facendo collidere i diversi personaggi, ma tutto si articola più per suggestioni e ipotesi che secondo la volontà di costruire una storia filologicamente univoca.
Volto sorpreso al buio
R: Paolo Gioli. Italia, b/n, 1995, 6’.
Film interessantissimo e inquietante, straordinario dal punto di vista del rapporto soprattutto tra cinema e fotografia, in cui Gioli illumina delle lastre fotografiche con una luce molto radente per fare uscire la materia dell’immagine, ne fa uscire l’emulsione, i graffi e il segno del ritocco che trasforma questi volti in volti mostruosi che emergono dal buio riprendendoli poi fotogramma per fotogramma.
29 maggio ore 20.45 – INGRESSO LIBERO
Intervengono Bruno Di Marino e Donata Pesenti.
A seguire
Finalmente… il cinema!
R. e sc.: Jérôme Prieur. Mus.: Marc-Olivier Dupin. Prod : Sophie Faudel Coprod: Mélisande films / Arte France / La Cinémathèque Française, con la collaborazione di CNC, Archives françaises du film, Musée des Arts et Métiers, Museo Nazionale del Cinema di Torino. Edizione italiana a cura di Fondazione Cineteca Italiana, Doppiaggio: Jupiter Communication. Narratore: Guido Ruberto 2012. FR, 2011, 52’.
Un appassionante e originale documentario sulle origini del cinema e i suoi inventori, realizzato dallo scrittore e cineasta francese Jérôme Prieur che ha scelto come guida nel viaggio dalla preistoria all’avvento del cinema moderno un personaggio che, nel lungo periodo che precedette l’invenzione del cinematografo, può rivendicare un ruolo di primo piano. A parlarci dal mondo delle ombre del cimitero Père Lachaise è, infatti, la straordinaria figura del belga Etienne-Gaspard Robertson (1763-1837). Operatore di lanterna magica, dotato di uno spiccato gusto per il macabro e il sepolcrale tipico del periodo, Robertson è stato, con un secolo di anticipo sull’invenzione del cinematografo, un geniale creatore di “fantasmagorie”, di macchine per “vedere i fantasmi”, di trucchi e illusioni. Il primo ad aver compreso che lo spettacolo di luci e ombre doveva suscitare nello spettatore, oltre che meraviglia, paura e terrore. La voce suadente di Robertson è il filo di Arianna che conduce gli spettatori a ritroso attraverso le scoperte ottiche, le conquiste inattese e le incantevoli invenzioni di chi cercava di scoprire il segreto del movimento.