La Kiwido pubblica il film di Antonello Branca su e con il Black Panther Party
"SEIZE THE TIME", LA RIVOLUZIONE È UN TESTIMONE DA PASSARE
Girato nel 1970, quando l'organizzazione rivoluzionaria nera si stava disgregando sotto i colpi della repressione, il film non fu mai consegnato poiché il BPP si scisse
Quando la vita degli afroamericani dei ghetti urbani era dettata dal ritmo battuto dagli scarponi polizieschi. E’ questo il minaccioso rumore con cui finisce il film di Antonello Branca (giornalista e cineasta scomparso nel 2002) sul Black Panther Party girato del 1970, quando l’organizzazione rivoluzionaria nera si stava disgregando sotto i colpi della repressione, tra vere e proprie esecuzioni di decine di militanti (con la scusa della loro pratica dell’autodifesa armata), massicci arresti, asili politici all’estero. Il titolo dell’opera è mutuata dal brano Seize the time (per l’appunto “afferra il tempo”) della cantante - e all’epoca ministro dell’informazione del BPP - Elaine Brown, che tra l’altro prese parte alle riprese.
«Branca - ci racconta Federico Carra della Kiwido, società “crossmediale” che lo ha pubblicato (e in catalogo vanta anche Ottimismo Democratico, raccolta di cortometraggi di Antonio Rezza / Flavia Mastrella del decennio 1990/99) - era un indipendente che aveva lavorato molto anche per la RAI (a TV7, da dove fu cacciato per la troppa esplicità con cui aveva trattato la tragedia del Vajont), e fino agli anni ’80 negli Stati Uniti e in Inghilterra, a Londra. Lì iniziò il percorso da documentarista, arrivando al suo lavoro più particolare proprio con Seize the time, una “docu-fiction” in cui c’è un solo protagonista/professionista che si muove all’interno del BPP reale. Il regista riuscì, da bianco, a inserirsi nel movimento e a girare quello che avrebbe dovuto essere il film di promozione del partito. Le Pantere Nere erano infatti molto affascinate da La Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo e quindi, volendo utilizzare il cinema anche come strumento politico, gli commissionarono questo film. Ma il BPP si scisse quando l’opera fu pronta, e perciò non venne consegnata. La ricevono adesso, 40 anni dopo, con l’uscita in video».
Il DVD contiene anche il doc precedente di Branca, What’s happening?, composto da interviste ad esponenti di Pop Art e Beat Generation (tra cui Allen Ginsberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein) che dissertano di rapporto con la Natura cancellato dalla vita metropolitana, dell’affascinante invasività pubblicitaria, della disfunzionale alimentazione a stelle e strisce. «Il cofanetto – prosegue l’editore - voleva un po’ rappresentare quelle che la Cineteca Nazionale ha definito “le lezioni americane di Antonello Branca”, due film che testimoniano il suo lavoro negli Stati Uniti. Pur se girato tre anni prima in un ambiente puramente artistico, anche questo lavoro, più classicamente documentaristico, mette in evidenza le problematiche, le tensioni che si stavano creando in quel periodo».
Seize the time testimonia anche la capacità di autogoverno del BPP all’interno della comunità afroamericana, tra organizzazione dell’autodifesa, cure sanitarie, colazioni per i bambini. «Sono filmate molte riunioni interne del BPP, in cui si parla di territorialità, di rapporto con i ghetti e con la gente non interna alla nicchia dell’attivismo. A differenza di molti altri film sulla lotta armata, è un’opera con un percorso molto interiore - tra l’altro realizzatosi veramente anche durante la lavorazione - di un nero che viene costretto a tornare nei ghetti e piano piano si trasforma, scegliendo infine la resistenza armata del BPP. L’attore, prima di allora disinteressato alla politica, nella realtà entrò infatti a far parte delle Pantere Nere e quindi il film, di nuovo, da narrativo diventa documentario».
Oggi, l’esperienza del Black Panther Party conserva una sua attualità, «proprio per la logica e gli strumenti critici - conclude Carra - con cui approcciava alla realtà. Nessuno però li pratica più, e nel libro allegato al DVD l’intervento di Brown sottolinea che purtroppo molte cose non risultano cambiate: "Gli Stati Uniti sono tuttora coinvolti in guerre di aggressione. La povertà travolge il paese. Milioni di persone vivono ai margini dell’esistenza... Una nuova generazione di combattenti per la libertà deve sollevarsi da questa pira. Possa la ricomparsa di questo film servirle come ispirazione."».
di Federico Raponi